Dr. Antonio Iusto

Articoli e approfondimenti

Problemi di studio

L’attività di studiare ha bisogno della capacità di mantenere la mente concentrata su un argomento, comprendere i concetti e le informazioni, immagazzinarli in memoria tramite la ripetizione e saperli rievocare durante l’interrogazione o la prova di esame. Le interferenze ed i motivi che possono rallentare o addirittura bloccare del tutto questo processo possono essere molteplici ed agire in fasi diverse, per cui le soluzioni saranno efficaci se calibrate sulla comprensione del problema specifico.

Anche ciò che appare come semplice demotivazione o svogliatezza può nascondere ansia o altri problemi emotivi che sarà necessario individuare e riconoscere. La difficoltà a confrontarsi con la frustrazione dovuta allo sforzo di restare concentrati per ore, la tendenza della mente a divagare e distrarsi, l’interferenza di stati emotivi dovuti a situazioni familiari o sentimentali, la percezione di essere in competizione con gli altri studenti, la sensazione di non essere all’altezza, lo smarrimento dovuto alla convinzione di non avere il tempo necessario, la capacità di rinunciare o ridurre il tempo per altre attività piacevoli, l’incapacità di disconnettersi dai rapporti sociali digitali, sono tutti elementi che possono interferire con l’attività dello studiare vero e proprio, cioè stare seduti e concentrati il tempo necessario ed in modo produttivo. Ansie di vario genere possono distrarre e rendere infruttuoso lo studio, o addirittura portare giorno dopo giorno a volgersi verso altre attività e rinviare.

La motivazione a studiare viene alimentata anche dai successi che si ottengono, così come la concentrazione è una attività che diventa più facile attraverso la pratica, per cui rinviare continuamente senza risolvere i problemi di base non farà che peggiorare la situazione. Laddove invece riuscire ad ottenere i primi successi, sia come tempi di studio che come risultati effettivi, aumenta il senso di autoefficacia ed autostima, innescando un circuito positivo.

Ci sono poi dei blocchi che derivano da meccanismi completamente diversi e che si presentano paradossalmente nella forma di uno studio che diventa eccessivo. Nel caso di uno studente universitario, questo può indurre al rinviare continuamente gli esami per la sensazione di non essere mai sufficientemente preparati, mentre, in uno studente liceale, la stessa ansia farà sì che lo studente passi intere giornate ed anche nottate a studiare continuamente, rinunciando o penalizzando troppo altre aree fondamentali, come ad esempio le attività di socializzazione. La sensazione di valere qualcosa solo se si raggiunge il massimo, il terrore del giudizio negativo, la paura di deludere gli altri o sé stessi, la sensazione di non sapere mai abbastanza o addirittura di non sapere nulla, la previsione nefasta di ritrovarsi in sede di interrogazione con la mente vuota, possono portare ad un eccesso di studio che diventa un circolo vizioso dal quale lo studente non riesce ad uscire e che, specie nel caso del percorso universitario, porta al paradosso di essere super-preparati e rinviare sempre gli esami, a volte per anni. Qui agiscono tipicamente meccanismi ansiosi o ossessivi che confondono la mente e fanno perdere la lucidità di guardare al percorso universitario secondo le sue corrette coordinate, nonché di giudicare la propria preparazione in modo oggettivo.

Anche ansie inquadrabili come eccessiva timidezza o fobia sociale possono interferire con i percorsi di studio, laddove ad esempio si riesce bene nelle prove scritte, ma si vivono molto male le prove orali, essendo terrorizzati dal pericolo derivante dal giudizio diretto del professore e dalla fantasia di essere derisi o umiliati in pubblico.

Non bisogna necessariamente laurearsi, si possono ovviamente scegliere consapevolmente altri percorsi di vita e lavorativi. Ma se il proprio desiderio è quello di procedere con lo studio, prima di rinunciare sentendosi incapaci è bene cercare una soluzione. La capacità di apprendere qualcosa di nuovo in modo produttivo e non superficiale è in ogni caso una delle abilità di base che un giovane dovrebbe padroneggiare in un mondo che cambia velocemente, perché la necessità di studiare ed imparare potrà presentarsi in ogni momento della vita.

La capacità di tenere la mente concentrata su un argomento, comprendere, imparare, ricordare, affrontare un esame, sono infatti attività formative fondamentali, a prescindere da come e quando concretamente si utilizzeranno in futuro.